Dire Vernaccia è dire Solarussa, fin dalle remote origini di questo superbo vino, è una certezza imprescindibile. Solarussa e la Vernaccia hanno camminato insieme nella storia e nella cultura della nostra vituperata terra. Per questo la Pro Loco di Solarussa, fin dal suo sorgere, si è voluta identificare in questa storia e in questa cultura, tentando di rilanciare un prodotto che, dal prestigio di cui godeva fino a 30-40 anni fa, come vino capace di sbaragliare il campo in tutti i concorsi enologici europei, a vino di facile produzione e di poca affidabilità. Lo scopo che questa sagra si pone è proprio quello di recuperare la credibilità e il prestigio di cui la Vernaccia ha sempre goduto. E per fare questo si rivolge a tutti gli interessati: produttori, trasformatori, rivenditori, politici, mezzi d’informazione, perché operino seriamente a tutti i livelli così che la Vernaccia venga di nuovo considerato il vino di qualità superiore che è sempre stato. Operando con professionalità e con passione è certamente possibile salvaguardare quel patrimonio che, per la popolazione dell’ oristanese costituisce, oltre che una fonte di reddito, un collegamento con la propria storia millenaria.
Vernaccia, per l'ardore tuo santo io vo' dal cuore sciogliere un canto, che sia come l'oro brunito e scintillante, dolce come l'amore..............( Montanaru )
Il vino vernaccia D.O.C. appartiene alla categoria dei vini ad alta gradazione alcolica naturale (15-18°) ed è classificato secco per via dei modesti residui di zuccheri. I caratteri organolettici sono frutto sia dell’origine dell’uva, sia del tipo di elaborazione del vino, sia dell’annata. Il colore varia dal paglierino, tende al giallo oro, o ambra a seconda dell’ invecchiamento: il prodotto più apprezzato dagli intenditori è quello meno carico di colore che ha subito la maturazione sotto “flor”. L’aroma della Vernaccia è un insieme di profumi di viola, di rosa, di mandorlo e di pesco in fiore, fusi in un’ armonia di soavità e di grazia. Il gusto ricorda la marasca e la fragola, con sfumature amarognole. Carezzevole e tiepido come un velluto: una peculiarità che denotano solo certe Vernacce “Su Murruai”, è una particolare sensazione gusto-olfattiva, leggermente omarrata, prerogativa solo di certe annate e di particolari produzioni. Del vitigno Vernaccia è da ritenersi originato da seme germinato sul posto, da cui il nome Vernaccia, dal latino vernaculus cioè del posto. La zona di coltivazione comprende i comuni di Zeddiani, Siamaggiore, Baratili S. Pietro, Nurachi, Riola Sardo, Oristano, Cabras, Simaxis, Solarussa, Ollastra, Tramatza, Milis, S. Vero Milis e Narbolia. In passato “il Bennaxi” costituiva la zona di maggior coltivazione della Vernaccia, cosa che oggi costituisce una rarità, e che avviene nel “gregori”, cosa che ha notevolmente influito sulla modificazione delle caratteristiche del prodotto. Alcuni studiosi ( Putzolu, Cettolini, Mameli, Vodret e altri ) hanno sostenuto che la Vernaccia di qualità superiore è quella del Bennaxi di Solarussa. E questo anche per la particolare tecnica di coltivazione adottata dal viticultore che influisce sulla composizione dei mosti, con aumento della dotazione di acidi organici e di zuccheri, da cui deriva una maggiore finezza e sorbevolezza del vino. La vendemmia avviene verso la fine di settembre e comprende le seguenti operazioni: la Pigiatura, fatta coi piedi da un esperto (cazzigadori) dell’uva contenuta in un sacco di lino riposto in una vasca di trachite (laccu); Sgrondatura del mosto, per via della pressione esercitata dal cazzigadori che danza ritmicamente sul sacco, nella vasca sottostante (sguttorgiu); Trasferimentodel mosto, riposto in botti di castagno, con carro a buoi, nella cantina, dove subisce la fermentazione in botti solforate con dischetto di zolfo (su lucchettu). La cantina in cui la Vernaccia fermenta è un locale con muri in mattoni crudi, tetto in canne e tegole sarde, pavimento in terra. Il primo travaso viene fatto nella primavera successiva, ed il secondo di norma nel mese di luglio. L’invecchiamento, in botti di castagno, porta ad un arricchimento in alcool della Vernaccia, per via dei fenomeni di evaporazione dell’acqua attraverso i pori del legno. La Vernaccia, per gli innegabili pregi qualitativi, è il vino che, tra la produzione enologica sarda, vanta le maggiori credenziali commerciali all’estero.